M. DAVIES, L’Altare Cattolico e il Concilio Vaticano II, con prefazione di R. DE MATTEI, trad. it., Città di Castello, Monastero delle Murate, 2011, pp. 56 (per richieste: Suore Francescane dell’Immacolata, Monastero delle Murate, 06012 Città di Castello PG, tel. 075 8555779, e-mail: francescanecittacastello@interfree.it).
Abbiamo ricevuto questo volumetto del presidente Michael Davies dalle Suore Francescane dell’Immacolata di Città di Castello, che lo hanno opportunamente tradotto ed edito con prefazione del prof. De Mattei. Nel raccomandarne la lettura, riproduciamo il § 17 che chiude il saggio, dedicato al ritorno all’altare del sacrificio (pp. 51-53).
17. Ritorno all’Altare del Sacrificio
È triste constatare che gli obbiettivi di quello che il Santo Padre Pio XII condannò come “un movimento cattivo” sono oggi imposti ai fedeli come norma del culto cattolico. Fate attenzione che il vostro gregge non sia ingannato, avvertì il Papa, “dalla mania di ripristinare usi primitivi nella Liturgia”.
Fu in nome del ritorno alle origini che i riformatori protestanti riuscirono a distruggere la Messa. Oggi, al servizio di un falso ecumenismo, la fede cattolica delle nostre chiese è stata sostituita da una fede protestante, proprio sotto il pretesto di ritornare alle pratiche primitive. Questa capitolazione ecumenica non ha prodotto buoni frutti, infatti, in nessun paese del mondo occidentale a questi cambiamenti ha fatto seguito un aumento della pietà tra i fedeli, ma soltanto un enorme abbandono della fede (Cf M. Davies, Liturgical Schipwreck: 20 Years of the New Mass, TAN 1995, pp. 27-29).
Monsignor Klaus Gamber certamente è d’accordo con il cardinal Ratzinger (vedi sopra) secondo cui la celebrazione della Messa rivolti al popolo è stata un errore. Ha anche affermato – monsignor Gamber – che il ritorno alla tradizionale fede nell’Eucaristia si verificherà soltanto con il ritorno all’Altare tradizionale:
“Un vero cambiamento nella comprensione odierna del fine della Messa e dell’Eucaristia ci potrà essere soltanto quando saranno rimossi i tavoli che hanno sostituito gli altari e la Messa verrà celebrata di nuovo all’Altare maggiore; quando il fine della Messa sarà di nuovo visto nell’atto di adorazione e glorificazione di Dio e di ringraziamento per le sue benedizioni, per la nostra salvezza e per la promessa della vita eterna che verrà, e come la mistica attualizzazione del Sacrificio del Signore sulla Croce” (K. Gamber, op. cit., p. 175).
San Riccardo Gwyn, insegnante del Galles e padre di sei bambini, giustiziato nel 1584 per essersi rifiutato di partecipare alla liturgia protestante, guardava agli altari dissacrati del Galles e notava con tristezza: “Al posto di un Altare, c’è un misero tavolo”. Dio conceda che i “miseri tavoli” che hanno sostituito gli altari tradizionali in tutto il mondo cattolico siano un giorno eliminati e sostituiti con i tradizionali altari per il Sacrificio. Dio conceda anche che la Liturgia tradizionale della Messa sia ripristinata insieme agli altari tradizionali, affinché i nostri sacerdoti possano ancora una volta iniziare il Santo Sacrificio della Messa con le immortali parole: “Introibo ad Altare Dei”. In tal modo il rito della Messa, che è un’azione sacrificale, sarà offerto di nuovo su di un Altare sacrificale.