Comparisce di nuovo sotto i suoi occhi Roma d’idolatra ch’ella era, e già fumante di profani incensi ne’ suoi altari, or santificata con le sacre vigilie delle Stazioni Romane, reliquie ancor venerabili de’ secoli d’oro, se ben gementi sotto l’empio ferro de’ miscredenti tiranni, primizie memorabili della primitiva Chiesa, cristiane accademie di penitenza, o come già disse Tertulliano, che di esse fino a’ suoi tempi ne scrisse, Primaevae rudera sanctitatis.
C. B. PIAZZA, Eorterologio ovvero le sacre Stazioni Romane e feste mobili, Roma, Aureli, 1858, p. iii.