Sant’Agata è titolare della celebre diaconia della Suburra, adorna già di mosaici da Flavio Recimero, ridotta poi a chiesa Ariana dai goti. Fu convertita quindi al culto cattolico da san Gregorio Magno, il quale la dedicò alla celebre Martire Siciliana, Agata, molto venerata in Roma. Nel secolo viii vi era annesso un monastero, che fu poi convertito in collegiata.
La stazione odierna a San Lorenzo sul Viminale, fu istituita da Gregorio II, che ne derivò perciò l’introito dalla messa festiva di san Lorenzo. Con una graziosissima allusione allo splendore della sua basilica sepolcrale detta appunto la speciosa, l’antifona dell’introito celebra la santità del grande Arcidiacono, alle cui preghiere, specialmente, i Padri attribuirono il finale trionfo della Croce sul paganesimo in Roma. Ad esprimere il qual concetto, negli antichi mosaici vediamo rappresentato san Lorenzo che sostiene il trofeo della Redenzione, fungendo l’ufficio di Stauroforo o vessillifero della Chiesa Romana. Una tradizione vuole che il Martire presso l’odierna chiesa stazionale denominata altresì «in Formoso», abbia appunto sostenuto il tormento del fuoco. L’annesso monastero nel medio evo era una delle venti abbazie privilegiate dell’Eterna Città.
Cfr. A. I. Schuster, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – III. Il Testamento Nuovo nel Sangue del Redentore (La Sacra Liturgia dalla Settuagesima a Pasqua), Torino-Roma, Marietti, 1933, p. 68.