Oggi non vi dovrebb’essere propriamente Messa stazionale, giacché è stata già precedentemente celebrata in San Pietro alla fine della Pannuchis. E infatti, negli antichi Sacramentari quest’oggi si trovava indicato Dominica vacat, anche perché il popolo era stanco dalla veglia e dal prolungato digiuno. Portato il Sacramentario Romano fuori di Roma, dove non si celebravano né stazioni, né vigilie, si sentì il bisogno di raffazzonare con elementi presi da altre messe l’odierna liturgia domenicale, che finalmente finì per essere accettata anche in Roma. L’appellativo della basilica di Santa Maria sul Celio in domnica, ha un sapore antico, almeno del IV secolo, quando cioè la casa del Signore era generalmente chiamata il Dominicum, come anche oggi presso i popoli di razza anglo-sassone e germanica.
Cfr. A. I. Schuster, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – III. Il Testamento Nuovo nel Sangue del Redentore (La Sacra Liturgia dalla Settuagesima a Pasqua), Torino-Roma, Marietti, 1933, p. 80.