San Vitale, detto parimenti dalla fondatrice titulus Vestinae, fu dedicato da Innocenzo I ai martiri Vitale, Gervasio e Protasio. La basilica di Santa Susanna è l’antico titulus Gaii, intitolato parimenti ai santi Gabinio e Susanna, il fratello e la nipote del Pontefice dedicante. Essa sorge sulle rovine d’un antico edificio romano – ad duas domos ricordate già nel martirologio Bernese – e i suoi preti titolari appariscono nel Concilio Romano del 497, sotto papa Simmaco. Leone III che la restaurò dalle fondamenta, vi ripose il corpo di santa Felicita, la madre dei sette Fratelli Martiri.
Nell’alto medio evo oggi si compiva il secondo scrutinio per gli aspiranti al battesimo, e gli Ordines Romani prescrivono quindi canti e letture di circostanza, diverse da quelle assegnate nel Messale.
Cfr. A. I. Schuster, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – III. Il Testamento Nuovo nel Sangue del Redentore (La Sacra Liturgia dalla Settuagesima a Pasqua), Torino-Roma, Marietti, 1933, p. 114.