Rogazioni litaniche
Questa stazione intermedia in Laterano anche per questo ci rivela la sua tarda introduzione nella liturgia romana. La basilica Lateranense non si denomina più dal Salvatore, ma s’intitola da san Giovanni Battista, cui perciò viene concesso il posto immediatamente dopo la Santa Vergine e prima dell’apostolo Pietro.
Il Battista è il tipo della penitenza che ci dispone ad impetrare la grazia. La solennità stazionale di quest’oggi assai opportunamente ce ne rievoca il ricordo, giacché, senza il lavacro della penitenza, che purifica l’anima, il Paraclito non potrà mai santificarla colla sua presenza, essendo scritto: Non permanebit Spiritus meus in homine in aeternum, quia caro est.
La penitenza, il rigore delle astinenze, l’ispido cilizio, la solitudine selvaggia del deserto, ecco quindi lo sfondo sul quale si disegna oggi gigantesca la figura del più grande fra i figli di Adamo; ecco i mezzi che egli adoperò a custodire intatta l’anima sua da ogni neo di colpa. Che lezione per noi, che trattiamo con tanta condiscendenza una carne peccatrice e ribelle, noi che tanto meno innocuamente possiamo farlo quanto più distiamo dal Battista, il quale era stato santificato nel seno stesso di sua madre.
La processione e la Messa oggi e domani sono come il 25 aprile.
Cfr. A. I. SCHUSTER, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – IV. Il Battesimo nello Spirito e nel fuoco (La Sacra Liturgia durante il ciclo Pasquale), Torino-Roma, Marietti, 1930, pp. 135-136.