San Lorenzo in Lucina sorge sulla via Lata, nel Campo Marzio e deve forse le sue origini ad una matrona a nome Lucina, che sostiene una gran parte negli atti di san Marcello papa e di san Sebastiano, e che verisimilmente nel iv secolo dové lasciare la Chiesa erede delle sue facoltà. Per ordine gerarchico, il titolo di Lucina ancor oggi è il primo tra i titoli presbiterali, e nell’ampia basilica consacrata da papa Celestino III nel 1196, insieme con molte reliquie di antichi Martiri, si conserva gran parte della crate ferrea su cui fu cremato san Lorenzo.
Il titolo di San Trifone è d’origine medievale, e sembra che sia stato eretto e rifatto nel secolo X dai famosi Crescenzi che lì presso avevano il loro fortilizio. Sotto l’altare erano conservati i corpi dei Martiri Trifone, Respicio e Ninfa, dei quali perciò si celebra la commemorazione natalizia il 10 novembre; ma al tempo di Clemente VIII, essendo l’edificio prossimo a rovina, Reliquie e stazione vennero trasferite alla prossima chiesa di Sant’Agostino.
A tempo di san Gregorio, pur antecipandosi di quattro giorni i digiuni quaresimali, la settimana di quinquagesima non aveva che le due tradizionali sinassi delle ferie IV e VI; perciò l’Antifonario quest’oggi non designa alcun canto per la messa, tanto che si ripetono quelli di ieri.
Cfr. A. I. Schuster, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – III. Il Testamento Nuovo nel Sangue del Redentore (La Sacra Liturgia dalla Settuagesima a Pasqua), Torino-Roma, Marietti, 1933, p. 52.