Norcia, aperta la nuova cappella del Monastero di S. Benedetto in Monte

Cappella di S. Benedetto in Monte, Norcia

Ha ufficialmente aperto le porte ai fedeli di Norcia e dintorni la cappella di S. Benedetto in Monte [ove i benedettini celebrano la Messa conventuale cantata tutti i giorni alle 10, NdR], nuova costruzione che Leffe, birra belga d’abbazia, ha sostenuto grazie alla vendita di un’edizione limitata della bottiglia #leffepernorcia e che chiude la prima fase del progetto di ricostruzione post terremoto avviato dai monaci benedettini di Norcia.

«E’ un giorno molto importante – ha dichiarato padre Benedetto Nivakoff, priore dei benedettini di Norcia – per noi e per la nostra comunità. Inaugurando la cappella abbiamo completato la prima parte del nostro percorso di ricostruzione, e stiamo piano piano ripristinando una normalità che un anno fa era impensabile. Questa quotidianità ritrovata è un segnale importante per tutta la comunità di Norcia: è la manifestazione tangibile che insieme è possibile ripartire. Ringrazio quindi Leffe e le sue persone per averci aiutato a raggiungere questo risultato e a condividere con tutta la città un forte segno di fiducia e speranza».

Situata poco fuori dalle mura della città, la cappella di legno, interamente antisismica, è in grado di ospitare 150 fedeli. Oltre a essere parte di un più ampio progetto dei monaci, che porterà alla costruzione della nuova abbazia benedettina, la cappella è una delle poche chiese antisismiche della zona.

Tutti gli elementi strutturali – pareti portanti, travi, capriate, perline e isolamento – sono realizzati in legno d’abete Pfc e Fsc. Il legno utilizzato proviene quindi da fornitori certificati che adottano una selvicoltura corretta e responsabile, che attua la sostituzione immediata delle piante tagliate con nuovi esemplari. Il ricorso ad artigiani locali è stato molto intenso, con l’obiettivo di favorire il rilancio dell’economica locale di Norcia e della regione.

«Ci onora essere parte di un progetto che, ne siamo certi, contribuirà a ricreare un nuovo equilibrio nella città di Norcia. La cappella è un simbolo di rinascita, e come tale pensiamo abbia valore per tutta la comunità. E’ emozionante vedere come questo intervento di restituzione si sia completato in modo rapido», ha commentato Davide Franzetti, amministratore delegato di AB InBev Italia.

«L’impegno che i monaci hanno profuso nella costruzione della cappella – ha detto – e la celerità con cui il progetto è stato concluso ci hanno fatto comprendere bene il senso dell’urgenza di tornare alla normalità e ci confermano la capacità di questo gruppo di persone molto speciali che sono i monaci di essere pragmatici e concreti, anche sul piano spirituale. I numerosi punti di contatto che hanno avvicinato Leffe a Norcia, prima di tutto la combinazione monaci e birra, escono idealmente rinsaldati da questa straordinaria esperienza comune».

Leffe nasce infatti in Belgio nel 1240 dall’impegno e dall’operosità di un gruppo di monaci norbertini. E’ quindi forte la comunanza tra i due ordini, uniti non solo dalla pratica religiosa ma anche da un interesse condiviso per la birra. I monaci norbertini belgi sono attualmente ancora operativi nelle scelte decisionali legate alla qualità di Leffe, mentre i monaci di Norcia sono essi stessi piccoli produttori di una birra artigianale, Nursia.

Prima del sisma i monaci benedettini vivevano in città, nello storico Monastero di S. Benedetto fondato su quella che, secondo la tradizione, era la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica. Nella struttura abitava una comunità di provenienza internazionale, composta da circa 15 giovani monaci (l’età media è di 30 anni). A causa delle lesioni subite dal Monastero in città, il gruppo è stato costretto a trasferirsi nel Monastero di S. Benedetto in Monte.

Le centomila bottiglie #leffepernorcia distribuite sono state portate sul mercato da metà giugno 2017.

Cfr. Adnkronos, 19 settembre 2017, www.adnkronos.com

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