Il 9 e 10 novembre 2017 a Venezia, a Ca’ Dolfin (Aula Magna Silvio Trentin,
Dorsoduro 3825/D) si terrà il convegno internazionale di studi «La Chiesa e la Parrocchia di S. Giacomo dall’Orio: una trama millenaria di arte e fede», a cura di Massimo Bisson, Isabella Cecchini e Deborah Howard.
Come ogni chiesa parrocchiale veneziana, S. Giacomo dell’Orio ha fortemente condizionato lo sviluppo dell’area urbana adiacente. Il suo caratteristico isolamento rispetto agli edifici circostanti, tuttavia, costituisce un elemento di particolare interesse, comune anche alla parrocchiale di S. Maria Formosa: come quest’ultima, infatti, S. Giacomo ha la facciata rivolta verso il canale e le absidi verso il campo, che circonda l’edificio sui restanti tre lati.
Area progressivamente marginalizzata, quella di pertinenza dell’antica parrocchia configura uno spazio interno al quale l’accesso al Canal Grande viene consentito da un sistema di rii. La connotazione dell’area attorno a S. Giacomo, dunque, oscilla tra periferia e centro: la parrocchia è abitata prevalentemente da artigiani e operai, ma la zona conserva ancora alcuni palazzi patrizi, tra i quali quello del diarista Marin Sanudo. E diviene anche la sede di un teatro anatomico che si trovava nei pressi dell’attuale Corte dell’Anatomia, mentre nel 1671, grazie all’iniziativa di un Loredan, viene inaugurato il Collegio dei Chirurghi.
Il convegno intende dunque affrontare gli aspetti più generali legati all’ambiente sociale della parrocchia e al suo contesto urbano. Si intende contestualizzare l’area nella quale è collocata la chiesa, centrale rispetto al campo di affaccio, e che in ogni caso ne permette anche una particolare vivibilità: ludica (vi si praticava il gioco del calcio al quale partecipavano anche giovani patrizi – il campo rimase sterrato sino al diciottesimo secolo), religiosa (le processioni delle numerose confraternite), sociale (la presenza delle manifatture).
L’ultima sessione si svolgerà all’interno stesso della chiesa.
La manifestazione, dopo i saluti e l’introduzione dei curatori il giorno 9 alle ore 10, si articolerà in tre sezioni: la prima – nella stessa mattinata – dedicata al contesto urbano, con interventi di Michela Agazzi (Venezia Ca’ Foscari), Edoardo Demo (Verona), Jane Stevens Crawshaw (Oxford Brookes University); la seconda con inizio alle 14:30 sulla vita della Parrocchia, in cui prenderanno la parola Pascal Vuillemin (Savoie Mont Blanc), Isabella Cecchini (Venezia Ca’ Foscari) e Jean-François Chauvard (Lyon 2), Francesco Trentini (Venezia Ca’ Foscari), Elena Quaranta (Venezia Ca’ Foscari). Il 10 novembre alle 9:30 si svolgerà l’ultima sezione che tratterà di conservazione e trasformazione, vi interverranno Massimo Bisson (Padova), che parlerà di trasformazioni architettoniche e funzionalità liturgica del complesso dell’organo di S. Giacomo, Adriano Amendola (Salerno), Marie-Louise Lillywhite (Warwick), Thomas Worthen (Drake University). Nel pomeriggio, come detto, si terrà la sessione in situ all’interno della chiesa, curata da Massimo Bisson, Isabella Cecchini, Gianmario Guidarelli e Deborah Howard, con introduzione dei curatori e discussione dei temi emersi durante il convegno.
Per informazioni: scuoladottorale_storiadellearti@unive.it
Cfr. www.unive.it