Il 21 ottobre 2017 il decimo anniversario del Motu proprio Summorum Pontificum di papa Benedetto XVI è stato ricordato a Napoli con una Messa pontificale di mons. Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, nella basilica di S. Paolo Maggiore per iniziativa della sezione di Napoli di Una Voce Italia, dei coetus fidelium San Gaetano e Sant’Andrea Avellino, dell’Istituto del Buon Pastore-Italia e di Fraternità Cattolica.
La sacra funzione è stata accompagnata dal canto gregoriano del Coro Soli Deo Gloria, al termine ha fatto seguito una conferenza del teologo don Nicola Bux dedicata al Motu proprio.
Folta la partecipazione di fedeli di ogni età, con rappresentanze da Salerno, Castellammare di Stabia, Caserta, e altri centri della Campania, ai quali si sono aggiunti turisti e visitatori della Basilica retta dai Padri Teatini, attirati dalla bellezza della liturgia.
Messaggi di saluto sono pervenuti dall’Arcivescovo di Napoli card. Crescenzio Sepe e dal card. Darío Castrillón Hoyos.
«Saremo sempre grati a papa Benedetto XVI – ha detto all’omelia mons. Pozzo – per questo dono che ci ha fatto, affinché il mistero della vita possa risplendere nella bellezza della liturgia romana».
«C’ è un pregiudizio ideologico che ha radici molto profonde – ha aggiunto Pozzo – tra coloro che non applicano il Motu proprio Summorum Pontificum, ed è legato alla lettura sbagliata del Concilio Vaticano II come inizio di una ‘Chiesa nuova’». E’ da prendere buona nota di questa dichiarazione, da un lato tenendo presente che coloro che non applicano hanno nomi e cognomi ben noti anche tra i vescovi italiani, dall’altro auspicando che alle parole debbano seguire anche i fatti per eliminare queste storture.