Silverio Mattei, «Iste Confessor Domini, colentes»

«ISTE CONFESSOR DOMINI, COLENTES». – Inno dei Vespri nell’Ufficio del Comune dei confessori pontefici e non pontefici, di cui sono ignoti l’autore e l’epoca: lo si trova nei manoscritti fin dal sec. x (Cf. C. Blume, Anal. hymnica, LI, Lipsia 1908. p. 134).

In strofe saffiche, esalta la santità nei suoi molteplici aspetti, sintetizzando con classico movimento di forma d’alta musicalità tutto un susseguirsi di concetti legati da un tenue filo logico: la gioia per l’ingresso alla vita eterna di chi ha confessato Cristo con una vita vissuta ad imitazione della sua nell’esercizio eroico di tutte le virtù, prudenza, umiltà, pudicizia, sobrietà, che sono la sostanza della santità e che fanno del confessore un eroe non inferiore al martire.

Bibl.: G. G. Belli, Gli inni del Breviario tradotti, Roma 1856, pp. 372-73; V. Terreno, Gli inni del Breviario romano, Mondovì 1932, pp. 318-19; A. Mirra, Gli inni del Breviario romano, Napoli 1947, p. 355.                                                                                     Silverio Mattei

 

Cfr. Enciclopedia Cattolica, VII, Città del Vaticano, Ente per l’Enciclopedia Cattolica e il Libro Cattolico, 1951, col. 333.

 

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