A Roma in origine la festa di Pentecoste terminava la quinquagesima pasquale ed inaugurava i digiuni dei IV Tempi di estate. Indi la solennità cominciò a protrarsi d’altri due giorni, il lunedì e il martedì, e finalmente, dopo san Leone Magno, abbracciò tutta la settimana, al pari dell’ottava di Pasqua. In omaggio a questa studiata conformità tra le due feste, oggi la stazione avrebbe dovuto essere a San Pietro; ma per non celebrare due solennità di seguito in Vaticano, è stata preferita invece l’antica basilica ad Vincula, dedicata in origine ad ambedue i Principi degli Apostoli, e dove si conservano le sacre catene di Pietro. La lezione degli Atti degli Apostoli alla Messa ci riferisce la predica di Pietro in casa del centurione Cornelio. L’atto era decisivo; sino allora gli Apostoli per un riguardo ad Israele s’erano astenuti dal recare l’annunzio evangelico ai gentili, ma la Provvidenza s’affretta omai a rompere ogni indugio. Confortato da celeste visione, il capo del collegio apostolico predica la fede alla famiglia d’un centurione pagano, e alle parole di Pietro lo Spirito Santo discende visibilmente sui nuovi convertiti, consacrando così coi suoi carismi le primizie del mondo romano.
Cfr. A. I. Schuster, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – IV. Il Battesimo nello Spirito e nel fuoco (La Sacra Liturgia durante il ciclo Pasquale), Torino-Roma, Marietti, 1930, p. 161.