L’odierna messa notturna a san Pietro conserva l’estremo ricordo delle antiche vigilie notturne, che durante i primi tre secoli si celebravano ogni domenica. Quest’uso risale fin ai tempi apostolici, ma in Roma l’ultima persecuzione di Diocleziano dové renderne impossibile l’osservanza; – già Sisto II era stato sorpreso sull’atto di presiedere una sinassi domenicale in una tricora sul cimitero di Callisto, ed aveva scontato colla morte la pena del suo coraggio – così che nel IV secolo, naufragato a Roma quasi completamente l’antico rito vigiliare, nell’uso comune di allora sopravvissero solo le vigilie degli Apostoli Pietro e Paolo, di san Lorenzo, dei santi Giovanni e Paolo, di qualche altro raro Martire e quelle che seguivano i sabati dei IV Tempi.
Ancor oggi, l’odierna messa colle sue sette lezioni e col verso salmodico dell’offertorio In die clamavi et nocte, conserva qualche tratto del suo originario carattere notturno.
Cfr. A. I. SCHUSTER, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – V. Le nozze eterne dell’Agnello (La Sacra Liturgia dalla Domenica della Trinità all’Avvento), Torino-Roma, Marietti, 1930, pp. 178-179.