5 maggio 2023 San Pio quinto

San Pio VAd conteréndos Ecclésiæ tuae hostes et ad divínum cultum
reparándum, beátum Pium Pontíficem máximum elígere dignátus es.

 

5 Maggio terzo delle None

Venerdì

San Pio quinto Papa e Confessore

Doppio. Paramenti bianchi. Messa «Si díligis me».

 

Die  Maji

SANCTI  PII  V

PAPÆ  ET  CONF.

Duplex

Introitus                                                                        Joann. 21, 15-17

SI díligis me, Simon Petre, pasce agnos meos, pasce oves meas allelúja, allelúja. Ps. 29, 1. Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me, nec delectásti inimícos meos super me. V). Glória Patri. Si díligis.

Oratio

DEus, qui, ad conteréndos Ecclésiæ tuæ hostes et ad divínum cultum reparándum, beátum Pium Pontíficem Máximum elígere dignátus es : fac nos ipsíus deféndi præsídiis et ita tuis inhærére obséquiis; ut, ómnium hóstium superátis insídiis, perpétua pace lætémur. Per Dóminum.

Léctio Isaíæ Prophétæ
I Petr. 5, 1-4 et 10-11

CAríssimi : Senióres, qui in vobis sunt, óbsecro consénior et testis Christi passiónum, qui et ejus, quæ in futúro revelánda est, glóriæ communicátor : páscite qui in vobis est gregem Dei, providéntes non coácte, sed spontánee secúndum Deum, neque turpis lucri grátia, sed voluntárie; neque ut dominántes in cleris, sed forma facti gregis ex ánimo. Et, cum appáruerit princeps pastórum, percipiétis immarcescíbilem glóriæ corónam. Deus autem omnis grátiæ, qui vocávit nos in ætérnam suam glóriam in Christo Jesu, módicum passos ipse perfíciet, confirmábit solidabítque. Ipsi glória et impérium in saécula sæculórum. Amen.

Allelúja, allelúja. V). Matth. 16, 18. Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam. Allelúja. V). Ps. 44, 17-18. Constítues eos príncipes super omnem terram : mémores erunt nóminis tui, Dómine. Allelúja.

+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum
Matthaéum                      Matth. 16, 13-19

IN illo tempóre : Venit Jesus in partes Cæsaréæ Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens : Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt : Alii Joánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Jeremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Jesus : Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit : Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Jesus, dixit ei : Beátus es, Simon Bar Jona : quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in cælis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam, et portæ ínferi non prævalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni cælórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in cælis : et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in cælis.

Offertorium. Jerem. 1, 9-10. Ecce, dedi verba mea in ore tuo : ecce, constítui te super gentes et super regna, ut evéllas et déstruas, et ædífices et plantes allelúja.

Secreta

OBlátis munéribus, quaésumus, Dómine, Ecclésiam tuam benígnus illúmina : ut, et gregis tui profíciat ubique succéssus, et grati fiant nómini tuo, te gubernánte, pastóres. Per Dóminum.

Præfatio Paschalis.

PEr ómnia saécula sæculórum.
R). Amen.
V). Dóminus vobíscum.
R). Et cum spíritu tuo.
V). Sursum corda.
R). Habémus ad Dóminum.
V). Grátias agámus Dómino Deo nostro.
R). Dignum et justum est.

VEre dignum et justum est, æquum et salutáre : Te qui­dem Dómine omni témpore, sed in hoc potíssimum gloriósius prædicáre, cum Pascha nostrum immolátus est Christus. Ipse enim verus est Agnus, qui ábstulit peccáta mundi. Qui mortem nostram moriéndo destrúxit, et vitam resur­géndo reparávit. Et ídeo, cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus, cumque omni milítia cæléstis exércitus, hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes :

Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dóminus Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis.

Benedíctus qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

Communio. Matth. 16, 18. Tu es Petrus, et super hanc petram ædificábo Ecclésiam meam allelúja.

Postcommunio

REfectióne sancta enutrítam gubérna, quaésumus, Dómine, tuam placátus Ecclésiam : ut, poténti moderatióne dirécta, et increménta libertátis accípiat et in religiónis integritáte persístat. Per Dóminum.

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Enrico Dante, Cerimonia

CERIMONIA. – Nel senso liturgico la c. è un gesto, un’azione, un movimento o un complesso di essi, istituito dalla competente autorità, per accompagnare la preghiera o l’esercizio pubblico del culto divino. L’insieme e l’ordine delle varie cerimonie è ciò che costituisce un rito. L’etimologia della parola risulta incerta.

L’origine delle c. è fondata nella stessa natura umana, poiché i gesti che accompagnano la parola manifestano naturalmente i sentimenti e i movimenti dell’animo. Non vi è infatti religione, che non abbia tutto un corredo di riti e di cerimonie. Questa intima connessione tra religione e c., la si trova ampiamente illustrata nel Vecchio Testamento: i quattro ultimi libri del Pentateuco, specialmente il Levitico, espongono le diverse pratiche rituali del popolo ebraico. Nella religione cristiana le cerimonie sono antiche quanto il cristianesimo. Gesù stesso ne è l’iniziatore; e quindi gli Apostoli, e poi la Chiesa hanno costituito il primo nucleo del rituale liturgico, che completato, modificato, ampliato con l’andare dei secoli, costituisce oggi il cerimoniale della Chiesa che concorre sì mirabilmente a farne apprezzare e venerare dai fedeli la santità e la dignità.

Per le origini delle varie cerimonie basterà accennare alle diverse cause che ne determinarono l’inizio o la scomparsa; perché alle volte solo così ci si può rendere ragione di esse. Come cause storiche si ricorderanno l’influsso della religione mosaica sul culto cristiano; l’assunzione da parte della Chiesa di alcuni riti pagani, trasformati e santificati; ed infine il fatto che molte cerimonie e riti sono comuni a tutte le religioni, essendo di loro natura atti ad esprimere i sensi intimi dell’anima umana.

Il fine inteso dalla Chiesa nelle sacre cerimonie è primieramente di rendere degno il culto tributato a Dio con lo splendore dei sacri riti, e attrarre gli uomini alle cose celesti sollevandone lo spirito, favorendone la pietà. Si rende così sensibile l’azione intrinseca e spirituale del sacrificio della Messa, e dei Sacramenti, per mezzo delle cerimonie e dei riti, facilmente percepibili nel loro significato reale. Ma oltre questo senso morale, un altro mistico senso possiamo e dobbiamo trovare in molte cerimonie. L’interpretazione simbolica dei riti, come non è da trascurare, così non deve essere spinta all’eccesso. Purtroppo non mancarono abusi e, durante tutto il medioevo fino al sec. xvii, l’interpretazione mistica fu estesa oltre ogni convenienza e ragione.

Bibl.: Desloge, Etudes sur la signification des choses liturgiques, Parigi 1906; G. B. Menghini, Elementa iuris liturgici, Roma 1907.                                                Enrico Dante

 

Cfr. Enciclopedia Cattolica, III, Città del Vaticano, Ente per l’Enciclopedia Cattolica e il Libro Cattolico, 1949, coll. 1316-1317.

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Cristina Campo, Missa Romana

I

Più inerme del giglio
nel luminoso
sudario
sale il Calvario
teologale
penetra nel roveto
crepitante dei millenni
si occulta
nell’odorosa nube della lingua.

Curvato da terribili
venti
bacia sacre piaghe in silenzio
eleva e mostra
pure palme trapassate
mendica pace
tra pollice e indice tende
un filo sull’abisso del Verbo.

Dagli ossami dei martiri
tritume di gaudio
cresce
la radice di Jesse
sboccia nel calice rovente
e nella bianca luna
crociata di sangue e
stendardo
che sorgendo gli fiacca
i ginocchi.

Sulla pietra angolare
ci spezza la morte
la eleva all’orizzonte delle lacrime
la posa
con materno terrore
su stimmate di labbra
a medicare
la vita.

Intorno al pasto
mortale
tra i lembi del Dio
sibilano serpenti addentano il corporale
ai quattro angoli del conopeo
si arrotolano i fogli
dei cieli
crepe saettano nei pilastri.

Ossessi
alla porta
nel profumo di peste
mimano e vendono con lazzi
agli infermi e deformi
della probatica
vasca
la sua soave maschera di suppliziato.

II

Falconiere del Cielo
sulla cui mano alzata
piomba l’eterno Predatore
avido di prigione…

III

Dove va
questo Agnello
che ai vergini è dato
seguire ovunque vada dove va
questo Agnello
stante diritto e ucciso
sul libro dei segnati
ab origine
mundi?

Non si può nascere ma
si può restare
innocenti.

Dove va
questo Agnello
che a noi gli ucciditori non è dato
seguire coi segnati
né fuggire
ma singhiozzando soavemente concepire
nel buio grembo della mente
usque ad consummationem
mundi?

Non si può nascere ma
si può morire
innocenti.

 

Cfr. «Conoscenza Religiosa», I, 1969, pp. 71-73, ora in C. Campo, La tigre assenza, Milano, Adelphi, 1991, pp. 41-43.

 

Il 29 aprile 1923, cento anni fa come oggi, nasceva a Bologna la poetessa Vittoria Guerrini, nota come Cristina Campo. Promosse la lettera-manifesto diretta a papa Paolo VI il 5 febbraio 1966 da 38 intellettuali di ogni paese affinché fosse conservata la liturgia latino-gregoriana, nello stesso anno il 7 luglio ispirò la fondazione dell’associazione Una Voce Italia, di cui fu socia, membro del consiglio direttivo, redattrice del bollettino notiziario. Nel 1969 partecipò alla redazione del Breve esame critico del Novus ordo missae, pubblicato dalla Fondazione Lumen Gentium di Roma. Nel 1971 promosse il Memorandum degli intellettuali per preservare la Messa tradizionale. La sua prematura scomparsa il 10 gennaio 1977 lasciò un grande vuoto nella nostra Associazione. Oggi la sua figura illumina questo tempo di privazione, soprattutto spirituale, e anche di nuove persecuzioni. Le sue idee, il suo esempio ci mostrano come la santa battaglia non è stata, non sarà vana, la Messa Romana resterà usque ad consummationem mundi.

Una Voce Italia

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9 aprile 2023 S. Pasqua


Surréxit Christus, spes mea : præcédet vos in Galilaéam

 

9 aprile quinto delle Idi

Domenica di Risurrezione

Doppio di prima classe con Ottava privilegiata di I Ordine. Paramenti bianchi. Messa «Resurréxi».
Stazione a S. Maria Maggiore.

 

DOMINICA   RESURRECTIONIS

 Duplex I classis cum Octava privilegiata I Ordinis

Statio ad S. Mariam majorem

Introitus                                                                       Ps. 138, 18 et 5-6

REsurréxi, et adhuc tecum sum, allelúja : posuísti super me manum tuam, allelúja : mirábilis facta est sciéntia tua, allelúja, allelúja. Ps. ibid., 1-2. Dómine, probásti me et cognovísti me : tu cognovísti sessiónem meam et resurrectiónem meam. V). Glória Patri. Resurréxi.

Oratio

DEus, qui hodiérna die per Unigénitum tuum æternitátis nobis áditum, devícta morte, reserásti : vota nostra, quæ præveniéndo aspíras, étiam adjuvándo proséquere. Per eúndem Dóminum.

Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli
ad Corínthios       
I Cor. 5, 7-8

FRatres : Expurgáte vetus ferméntum, ut sitis nova conspérsio, sicut estis ázymi. Etenim Pascha nostrum immolátus est Christus. Itaque epulémur : non in ferménto véteri, neque in ferménto malítiæ et nequitiæ : sed in ázymis sinceritátis et veritátis.

Graduale. Ps. 117, 24 et 1. Hæc dies, quam fecit Dóminus : exsultémus et lætémur in ea. V). Confitémini Dómino, quóniam bonus : quóniam in saéculum misericórdia ejus.

Allelúja, allelúja. V). I Cor. 5, 7. Pascha nostrum immolátus est Christus.

Sequentia

VÍctimæ pascháli laudes ímmolent Christiáni.

Agnus redémit oves : Christus ínnocens Patri reconciliávit peccatóres.

Mors et vita duéllo conflixére mirándo : dux vitæ mórtuus regnat vivus.

Dic nobis, María, quid vidísti in via?

Sepúlcrum Christi vivéntis : et glóriam vidi resurgéntis.

Angélicos testes, sudárium et vestes.

Surréxit Christus, spes mea : præcédet vos in Galilaéam.

Scimus Christum surrexísse a mórtuis vere : tu nobis, victor Rex, miserére. Amen. Allelúja.

¶ Sequentia dicitur usque ad Sabbatum in Albis inclusive.

+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum
Marcum                 Marc. 16, 1-7

IN illo témpore : María Magdaléne et María Jacóbi et Salóme emérunt arómata, ut veniéntes úngerent Jesum. Et valde mane una sabbatórum, veniunt ad monuméntum, orto jam sole. Et dicébant ad ínvicem : Quis revólvet nobis lápidem ab óstio monuménti? Et respiciéntes vidérunt revolútum lápidem. Erat quippe magnus valde. Et introëúntes in monuméntum vidérunt júvenem sedéntem in dextris, coopértum stola cándida, et obstupuérunt. Qui dicit illis : Nolíte expavéscere : Jesum quaéritis Nazarénum, crucifíxum : surréxit, non est hic, ecce locus, ubi posuérunt eum. Sed ite, dícite discípulis ejus et Petro, quia præcédit vos in Galilaéam : ibi eum vidébitis, sicut dixit vobis.

Credo. 

Offertorium. Ps. 75, 9-10. Terra trémuit, et quiévit, dum resúrgeret in judício Deus, allelúja.

Secreta

SÚscipe, quaésumus, Dómine, preces pópuli tui cum oblatiónibus hostiárum : ut, paschálibus initiáta mystériis, ad æternitátis nobis medélam, te operánte, profíciant. Per Dóminum.

Præfatio Paschalis Te quidem, Dómine, omni témpore, sed in hac potíssimum die.

Infra Actionem Communicántes et Hanc ígitur oblatiónem propria.

Et sic dicitur usque ad Sabbatum in Albis inclusive.

PEr ómnia saécula sæculórum.
R). Amen.
V). Dóminus vobíscum.
R). Et cum spíritu tuo.
V). Sursum corda.
R). Habémus ad Dóminum.
V). Grátias agámus Dómino Deo nostro.
R). Dignum et justum est.

VEre dignum et justum est, æquum et salutáre : Te qui­dem Dómine omni témpore, sed in hac potíssimum die gloriósius prædicáre, cum Pascha nostrum immolátus est Christus. Ipse enim verus est Agnus, qui ábstulit peccáta mundi. Qui mortem nostram moriéndo destrúxit, et vitam resur­géndo reparávit. Et ídeo, cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus, cumque omni milítia cæléstis exércitus, hymnum glóriæ tuæ cánimus, sine fine dicéntes :

Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dóminus Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis.

Benedíctus qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

Communio. I Cor. 5, 7-8. Pascha nostrum immolátus est Christus, allelúja : ítaque epulémur in ázymis sinceritátis et veritátis, allelúja, allelúja, allelúja.

Postcommunio

SPíritum nobis, Dómine, tuæ caritátis infúnde : ut, quos sacraméntis paschálibus satiásti, tua fácias pietáte concórdes. Per Dóminum … in unitáte ejúsdem.

Post Dóminus vobíscum dicitur : Ite, missa est, allelúja, allelúja.

R). Deo grátias, allelúja, allelúja.

Et sic dicitur usque ad Sabbatum in Albis inclusive, juxta Rubricas.

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25 marzo 2023 Annunciazione


Ave, Maria, grátia plena; Dóminus tecum: benedícta
tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui.

 

25 Marzo ottavo delle Calende di Aprile

Sabato dopo la Domenica Quarta di Quaresima

Annunciazione della Beata Vergine Maria

Doppio di prima classe. Paramenti bianchi. Messa «Vultum».
Stazione a S. Nicola in Carcere.

 

Die  25  Martii

IN  ANNUNTIATIONE

BEATÆ  MARIÆ  VIRGINIS

Duplex I classis

Hodie in Choro post Tertiam dicitur Missa conventualis de Festo, et extra Chorum post Nonam legitur Missa de Feria; de qua tamen prohibentur Missæ privatæ.

Introitus                                                                   Ps. 44, 13, 15 et 16

VUltum tuum deprecabúntur omnes dívites plebis : adducántur Regi Vírgines post eam : próximæ ejus adducántur tibi in lætítia et exsultatióne. Ps. ib., 2. Eructávit cor meum verbum bonum : dico ego ópera mea Regi. V). Glória Patri. Vultum.

Oratio

DEus, qui de beátæ Maríæ Vírginis útero Verbum tuum, Angelo nuntiánte, carnem suscípere voluísti : præsta supplícibus tuis; ut, qui vere eam Genitrícem Dei crédimus, ejus apud te intercessiónibus adjuvémur. Per eúndem Dóminum.

Et fit Commemoratio Sabbati :

 Oratio

FIat, Dómine, quaésumus, per grátiam tuam fructuósus nostræ devotiónis afféctus : quia tunc nobis prodérunt suscépta jejúnia, si tuæ sint plácita pietáti. Per Dóminum.

Léctio Isaíæ Prophétæ
Is. 60, 1-6

IN illo tempóre : Locútus est Dóminus ad Achaz, dicens : Pete tibi signum a Dómino, Deo tuo, in profúndum inférni, sive in excélsum supra. Et dixit Achaz : Non petam ei non tentábo Dóminum. Et dixit : Audíte ergo, domus David : Numquid parum vobis est, moléstos esse homínibus, quia molésti estis et Deo meo? Propter hoc dabit Dóminus ipse vobis signum. Ecce, Virgo concípiet et páriet fílium, et vocábitur nomen ejus Emmánuel. Butýrum et mel cómedet, ut sciat reprobáre malum et elígere bonum.

Graduale. Ps. 44, 3 et 5. Diffúsa est grátia in lábiis tuis : proptérea benedíxit te Deus in ætérnum. V). Propter veritátem et mansuetúdinem et justítiam : et dedúcet te mirabíliter déxtera tua.

Tractus. Ibid., 11 et 12. Audi, fília, et vide, et inclína aurem tuam : quia concupívit Rex speciem tuam. V). Ibid., 13 et 10. Vultum tuum deprecabúntur omnes dívites plebis : fíliæ regum in honóre tuo. V). Ibid., 15-16. Adducántur Regi Vírgines post eam : próximæ ejus afferéntur tibi. V). Adducántur in lætítia et exsultatióne : adducántur in templum Regis.

+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum
Lucam                      Luc. 1, 26-38

IN illo tempóre : Missus est Angelus Gábriel a Deo in civitátem Galilaéæ, cui nomen Názareth, ad Vírginem desponsátam viro, cui nomen erat Joseph, de domo David. et nomen Vírginis María. Ei ingréssus Angelus ad eam, dixit : Ave, grátia plena; Dóminus tecum : benedícta tu in muliéribus. Quæ cum audísset, turbáta est in sermóne ejus : et cogitábat, qualis esset ista salutátio. Et ait Angelus ei : Ne tímeas, María, invenísti enim grátiam apud Deum : ecce, concípies in útero et páries fílium, et vocábis nomen ejus Jesum. Hic erit magnus, et Fílius Altíssimi vocábitur, et dabit illi Dóminus Deus sedem David, patris ejus : et regnábit in domo Jacob in ætérnum, et regni ejus non erit finis. Dixit autem María ad Angelum : Quómodo fiet istud, quóniam virum non cognósco? Et respóndens Angelus, dixit ei : Spíritus Sanctus supervéniet in te, et virtus Altíssimi obumbrábit tibi. Ideóque et quod nascétur ex te Sanctum, vocábitur Fílius Dei. Et ecce, Elísabeth, cognáta tua, et ipsa concépit fílium in senectúte sua : et hic mensis sextus est illi, quæ vocátur stérilis : quia non erit impossíbile apud Deum omne verbum. Dixit autem María : Ecce ancílla Dómini, fiat mihi secúndum verbum tuum.

Credo.

Offertorium. Luc. l, 28 et 42. Ave, Maria, grátia plena; Dóminus tecum : benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui.

Secreta

IN méntibus nostris, quaésumus, Dómine, veræ fídei sacraménta confírma : ut, qui concéptum de Vírgine Deum verum et hóminem confitémur; per ejus salutíferæ resurrectiónis poténtiam, ad ætérnam mereámur perveníre lætítiam. Per eúndem Dóminum.

Et fit Commemoratio Sabbati :

Secreta

OBlátionibus nostris, quaésumus, Dómine, placáre suscéptis : et ad te nostras etiam rebélles compélle propítius voluntátes. Per Dóminum.

Præfatio de B. Maria Virg. Et te in Annuntiatióne.

PEr ómnia saécula sæculórum.
R). Amen.
V). Dóminus vobíscum.
R). Et cum spíritu tuo.
V). Sursum corda.
R). Habémus ad Dóminum.
V). Grátias agámus Dómino Deo nostro.
R). Dignum et justum est.

VEre dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper, et ubíque grátias ágere : Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus : Et te in Annuntiatióne beátæ Maríæ semper Vírginis collaudáre, benedícere et prædicáre. Quæ et Unigénitum tuum Sancti Spíritus obumbratióne concépit : et virginitátis glória permanénte, lumen ætérnum mundo effúdit, Jesum Christum Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam láudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Cæli, cælorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces, ut admítti júbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes :

Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dóminus Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis.

Benedíctus qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

Communio. Is. 7, 14. Ecce. Virgo concípiet et páriet fílium : et vocábitur nomen ejus Emmánuel.

Postcommunio

GRatiam tuam, quaésumus, Dómine, méntibus nostris infúnde : ut, qui, Angelo nuntiánte, Christi Fílii tui incarnatiónem cognóvimus; per passiónem ejus et crucem, ad resurrectiónis glóriam perducámur. Per eúndem Dóminum.

Et fit Commemoratio Sabbati :

Postcommunio

TUa, nos, quaésumus, Dómine, sancta puríficent : et operatióne sua tibi plácitos esse perfíciant. Per Dóminum.

In fine legitur Evangelium Sabbati :

+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum
Joánnem            Joann. 8, 12-20

IN illo tempóre : Locútus est Jesus turbis Judæórum, dicens : Ego sum lux mundi : qui séquitur me, non ámbulat in ténebris, sed habébit lumen vitæ. Dixérunt ergo ei pharisaéi : Tu de te ipso testimónium pérhibes : testimónium tuum non est verum. Respóndit Jesus, et dixit eis : Et si ego testimónium perhíbeo de meípso, verum est testimónium meum : quia scio unde veni, et quo vado : vos autem nescítis unde venio, aut quo vado. Vos secúndum carnem judicátis : ego non júdico quemquam : et si júdico ego, judícium meum verum est, quia solus non sum : sed ego, et qui misit me, Pater. Et in lege vestra scriptum est, quia duórum hóminum testimónium verum est. Ego sum, qui testimómum perhíbeo de meípso : et testimónium pérhibet de me qui misit me, Pater. Dicébant ergo ei : Ubi est Pater tuus? Respóndit Jesus : Neque me scitis, neque Patrem meum : si me scirétis, fórsitan et Patrem meum scirétis. Hæc verba locútus est Jesus in gazophylácio, docens in templo : et nemo apprehéndit eum, quia necdum vénerat hora ejus.

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Roma, 23 marzo 2023 Messa per il ritorno delle feste di precetto abolite nel 1977

Il 23 marzo 2023 alle 18:30 alla Parrocchia della Ss.ma Trinità dei Pellegrini a Roma – per iniziativa di Una Voce Italia – sarà detta la Messa con l’intenzione che ritorni il riconoscimento agli effetti civili in Italia delle feste di san Giuseppe (19 marzo), Ascensione (quest’anno 18 maggio), Corpus Domini (quest’anno 8 giugno), Santi Pietro e Paolo (29 giugno), di modo che ritornino di precetto, ovvero a essere celebrate nel giorno loro proprio.

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12 marzo 2023 San Gregorio Magno


O Doctor óptime, Ecclésiæ sanctæ lumen, beáte Gregóri,
divínæ legis amátor, deprecáre pro nobis Fílium Dei.

 

12 Marzo quarto delle Idi

Domenica Terza di Quaresima

Prima classe, semidoppio. Paramenti viola. Messa «Oculi».
Stazione a S. Lorenzo fuori le mura.

Seconda orazione di san Gregorio I Papa, Confessore e Dottore.

 

 

DOMINICA  TERTIA

IN  QUADRAGESIMA

I classis                                                                               Semiduplex

Statio ad S. Laurentium extra muros

Introitus                                                                             Ps. 24, 15-16

OCuli mei semper ad Dóminum, quia ipse evéllet de láqueo pedes meos : réspice in me, et miserére mei, quóniam únicus et pauper sum ego. Ps. ibid., 1-2. Ad te, Dómine, levávi ánimam meam : Deus meus, in te confído; non erubéscam. V). Glória Patri. Oculi.

Oratio

QUaésumus, omnípotens Deus : vota humílium réspice; atque ad defensiónem nostram, déxteram tuæ majestátis exténde. Per Dóminum.

Et fit Commemoratio S. Gregorii I Episcopi, Confessoris et Ecclesiæ Doctoris :

 Oratio

DEus, qui ánimæ fámuli tui Gregórii ætérnæ beatitúdinis praémia contulísti : concéde propítius; ut, qui peccatórum nostrórum póndere prémimur, ejus apud te précibus sublevémur. Per Dóminum.

Lectio Epístolæ beáti Páuli Apóstoli
ad Ephésios
          Ephes. 5, 1-9

FRatres : Estóte imitatóres Dei, sicut fílii caríssimi : et ambuláte in dilectióne, sicut et Christus diléxit nos, et trádidit semetípsum pro nobis oblatiónem et hóstiam Deo in odórem suavitátis. Fornicátio autem, et omnis immundítia, aut avarítia, nec nominétur in vobis, sicut decet sanctos; aut turpitúdo, aut stultilóquium, aut scurrílitas, quæ ad rem non pértinet : sed magis gratiárum áctio. Hoc enim scitóte intelligéntes, quod omnis fornicátor, aut immúndus aut avárus, quod est idolórum sérvitus, non habet hæreditátem in regno Christi, et Dei. Nemo vos sedúcat inánibus verbis : propter hæc enim venit ira Dei in fílios diffidéntiæ. Nolíte ergo éffici partícipes eórum. Erátis enim aliquándo ténebræ, nunc autem lux in Dómino. Ut fílii lucis ambuláte : fructus enim lucis est in omni bonitáte, et justítia, et veritáte.

Graduale. Ps. 9, 20 et 4. Exsúrge, Dómine, non præváleat homo : judicéntur gentes in conspéctu tuo. In converténdo inimícum meum retrórsum, infirmabúntur, et períbunt a fácie tua.

Tractus. Ps. 122, 1-3. Ad te levávi óculos meos, qui hábitas in cælis. Ecce sicut óculi servórum in mánibus dominórum suórum Et sicut óculi ancíllæ in mánibus dóminæ suæ : ita óculi nostri ad Dóminum Deum nostrum, donec misereátur nostri. Miserére nobis Dómine, miserére nobis.

+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum
Lucam                      Luc. 11, 14-28

IN illo tempóre : Erat Jesus ejíciens dæmónium, et illud erat mutum. Et cum ejecísset dæmónium, locútus est mutus, et admirátæ sunt turbæ. Quidam autem ex eis dixérunt : In Beélzebub príncipe dæmoniórum éjicit dæmónia. Et álii tentántes, signum de cælo quærébant ab eo. Ipse autem ut vidit cogitatiónes eórum, dixit eis : Omne regnum in seípsum divísum desolábitur, et domus supra domum cadet. Si autem et sátanas in seípsum divísus est, quómodo stabit regnum ejus? quia dícitis in Beélzebub me ejícere dæmónia. Si autem ego in Beélzebub ejício dæmónia : fílii vestri in quo ejíciunt? Ideo ipsi júdices vestri erunt. Porro si in dígito Dei ejício dæmónia : profécto pervénit in vos regnum Dei. Cum fortis armátus custódit átrium suum, in pace sunt ea, quæ póssidet. Si autem fórtior eo supervéniens vícerit eum, univérsa arma ejus áuferet, in quibus confidébat, et spólia ejus distríbuet. Qui non est mecum, contra me est : et qui non cólligit mecum, dispérgit. Cum immúndus spíritus exíerit de hómine, ámbulat per loca inaquósa, quærens réquiem : et non invéniens dicit : Revértar in domum meam, unde exívi. Et cum vénerit, ínvenit eam scopis mundátam, et ornátam. Tunc vadit, et assúmit septem álios spíritus secum, nequióres se, et ingréssi hábitant ibi. Et fiunt novíssima hóminis illíus pejóra prióribus. Factum est autem, cum hæc díceret : extóllens vocem quædam múlier de turba, dixit illi : Beátus venter, qui te portávit, et úbera, quæ suxísti. At ille dixit : Quinímmo beáti, qui áudiunt verbum Dei, et custódiunt illud.

Credo.

Offertorium. Ps. 18, 9, 10, 11 et 12. Justítiæ Dómini rectæ, lætificántes corda, et judícia ejus dulcióra super mel et favum : nam et servus tuus custódit ea.

Secreta

HÆC hóstia, Dómine, quaésumus, emúndet nostra delícta, et ad sacrifícium celebrándum, subditórum tibi córpora mentésque sanctíficet. Per Dóminum.

Secreta pro S. Gregorio

ANnue nobis, quaésumus, Dómine : ut intercessióne beáti Gregórii hæc nobis prosit oblátio, quam immolándo totíus mundi tribuísti relaxári delícta. Per Dóminum.

Præfatio de Quadragesima.

PEr ómnia saécula sæculórum.
R). Amen.
V). Dóminus vobíscum.
R). Et cum spíritu tuo.
V). Sursum corda.
R). Habémus ad Dóminum.
V). Grátias agámus Dómino Deo nostro.
R). Dignum et justum est.

VEre dignum et justum est, æquum et salutáre, nos tibi semper, et ubíque grátias ágere : Dómine sancte, Pa­ter omnípotens, ætérne Deus. Qui corporáli jejúnio vítia cómprimis, mentem élevas, virtútem largíris et praémia : per Christum Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam láudant Angeli, adórant Domina­tiónes, tremunt Potestátes. Cæli, cælorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concé­lebrant. Cum quibus et nostras voces, ut admítti júbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes :

Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dóminus Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis.

Benedíctus qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

Communio. Ps. 83, 4-5. Passer invénit sibi domum, et turtur nidum, ubi repónat pullos suos : altária tua, Dómine virtútum, Rex meus, et Deus meus : beáti qui hábitant in domo tua, in saéculum saéculi laudábunt te.

Postcommunio

CUnctis, nos, quaésumus, Dómine, reátibus et perículis propitiátus absólve : quos tanti mystérii tríbuis esse partícipes. Per Dóminum nostrum.

Postcommunio pro S. Gregorio

DEus, qui beátum Gregórium Pontíficem Sanctórum tuórum méritis coæquásti : concéde propítius; ut, qui commemoratiónis ejus festa percólimus, vitæ quoque imitémur exémpla. Per Dóminum.

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Pubblicato il Calendario | Commenti disabilitati su 12 marzo 2023 San Gregorio Magno

Silverio Mattei, «Iste Confessor Domini, colentes»

«ISTE CONFESSOR DOMINI, COLENTES». – Inno dei Vespri nell’Ufficio del Comune dei confessori pontefici e non pontefici, di cui sono ignoti l’autore e l’epoca: lo si trova nei manoscritti fin dal sec. x (Cf. C. Blume, Anal. hymnica, LI, Lipsia 1908. p. 134).

In strofe saffiche, esalta la santità nei suoi molteplici aspetti, sintetizzando con classico movimento di forma d’alta musicalità tutto un susseguirsi di concetti legati da un tenue filo logico: la gioia per l’ingresso alla vita eterna di chi ha confessato Cristo con una vita vissuta ad imitazione della sua nell’esercizio eroico di tutte le virtù, prudenza, umiltà, pudicizia, sobrietà, che sono la sostanza della santità e che fanno del confessore un eroe non inferiore al martire.

Bibl.: G. G. Belli, Gli inni del Breviario tradotti, Roma 1856, pp. 372-73; V. Terreno, Gli inni del Breviario romano, Mondovì 1932, pp. 318-19; A. Mirra, Gli inni del Breviario romano, Napoli 1947, p. 355.                                                                                     Silverio Mattei

 

Cfr. Enciclopedia Cattolica, VII, Città del Vaticano, Ente per l’Enciclopedia Cattolica e il Libro Cattolico, 1951, col. 333.

 

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In memoriam Bianca Montale

Il 2 marzo 2023 è mancata a Genova all’età di novantacinque anni la prof.ssa Bianca Montale, socia della locale Sezione Card. Giuseppe Siri di Una Voce Italia. Fu titolare della cattedra di Storia del Risorgimento alle Università di Parma, Bergamo e Genova, per lunghi anni direttrice del Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano di Genova. 

Bianca Montale era nipote del poeta Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975, uno dei maggiori poeti italiani del Novecento, del quale ella è noto che per tutta la vita ha custodito con devozione la memoria e l’eredità culturale. Eugenio Montale – lo ricordiamo – alla fondazione il 7 luglio 1966 fu socio e vicepresidente di Una Voce Italia (cfr. «Una Voce Notiziario», 63-64 ns, 2016, p. 2), il 5 febbraio 1966 aveva firmato la lettera-manifesto di 38 intellettuali a Paolo VI per preservare la Messa tradizionale, nel 1971 sottoscrisse il “Memorandum” degli intellettuali con lo stesso fine (cfr. «Una Voce» numero unico, dicembre 1966-gennaio 1967, pp. 3s. e nt. 1; «Una Voce Notiziario», 7, 1971, p. 8, ora ivi, 76-79 ns, 2020, pp. 9s.).

Bianca ha custodito, dunque, anche il legame del Poeta con la liturgia latino-gregoriana, lo ha condiviso restando lei stessa socia di Una Voce e frequentando la Messa tridentina celebrata a Genova.

L’Associazione si unisce al lutto della famiglia, e al suffragio per la consocia.

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Una Voce Italia prega per la libertà della Messa tradizionale

Ave, María, grátia plena; Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui Jesus. Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostræ. Amen. (10 volte, oppure la terza parte del Rosario, oppure il Rosario intero)

A san Gregorio Magno, protettore del Movimento Una Voce

Iste Conféssor Dómini, coléntes
Quem pie laudant pópuli per orbem,
Hac die lætus méruit suprémos
Laudis honóres.

Qui pius, prudens, húmilis, pudícus,
Sóbriam duxit sine labe vitam,
Donec humános animávit auræ
Spíritus artus.

Cujus ob præstans méritum, frequénter,
Ægra quæ passim jacuére membra,
Víribus morbi dómitis, salúti
Restituúntur.

Noster hinc illi chorus obsequéntem
Cóncinit laudem celebrésque palmas,
Ut piis ejus précibus juvémur
Omne per ævum.

Sit salus illi, decus atque virtus,
Qui, super cæli sólio corúscans,
Tótius mundi sériem gubérnat,
Trinus et unus.

Amen.

V). Justum dedúxit Dóminus per vias rectas.

R). Et osténdit illi regnum Dei.

O Doctor óptime, Ecclésiæ sanctæ lumen, beáte Gregóri, divínæ legis amátor, deprecáre pro nobis Fílium Dei.

V). Dómine, exáudi oratiónem meam.

R). Et clamor meus ad te véniat.

Orémus

Deus, qui ánimæ fámuli tui Gregórii ætérnæ beatitúdinis praémia contulísti : concéde propítius; ut, qui peccatórum nostrórum póndere prémimur, ejus apud te précibus sublevémur. Per Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum : qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus : per ómnia sǽcula sæculórum. R). Amen.


Questo Confessore del Signore, che i popoli | venerano con pietà e lodano per tutto il mondo, | in questo giorno meritò lieto i supremi | onori del culto.
Egli pio, prudente, umile, pudico, | condusse vita sobria senza macchia, | finché lo spirito vitale animò | il suo corpo mortale.
Per il suo gran merito, sovente | membra che giacevano inferme, | vinta la forza del male, sono restituite | alla salute.
Per questo a lui il nostro coro | canta la lode reverente e i suoi trionfi, | affinché dalle sue pie preghiere siamo soccorsi | in ogni tempo.
Salute, onore e potenza sia a Colui | che, fulgente sul trono del cielo, | governa il sistema di tutto il mondo, | trino e uno. Amen.

V). Il Signore condusse il giusto per le vie rette.
R). E gli mostrò il regno di Dio.

Dottore ottimo, luce della santa Chiesa, beato Gregorio, tu che hai amato la legge divina prega per noi il Figlio di Dio.

V). Signore, esaudisci la mia preghiera.
R). E il mio grido venga a te.

Preghiamo
Dio, che all’anima del tuo servo Gregorio hai dato il premio dell’eterna beatitudine, concedi propizio che noi, oppressi dal peso dei nostri peccati, siamo sollevati dalle sue preghiere presso di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. R). Amen.

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